Riscoprire le potenzialità del mutuo soccorso per affrontare la crisi socio-economica-sanitaria

di Stefano Maggi, presidente della Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità.

Nell'ambito del Festival della salute si è tenuto a settembre a Viareggio il convegno Mutualità integrativa e cooperazione, una rete socio sanitaria per l'assistenza alla persona organizzato dalla Federazione italiana mutualità integrativa volontaria (Fimiv). È stata l'occasione per sviluppare una discussione a tutto campo sulle reti socio-sanitarie e sui possibili attori per un futuro, sempre più vicino, di crescenti bisogni a fronte di un ritrarsi dello “Stato sociale”.

Sono emersi numerosi spunti di riflessione anche per la futura attività del mutuo soccorso, con la necessità di integrazione fra sociale e sanitario, con il ruolo di sussidiarietà delle mutue rispetto all'intervento pubblico, con la rete fra cooperazione sociale e mutue, con eventuali nuove prestazioni più “corpose” di quelle attuali a garanzia di problemi sia sanitari che sociali.


I relatori hanno fatto presenti le difficoltà e le prospettive per chi opera da privato nel campo socio-sanitario, dalle assicurazioni, alle mutue, alle cooperative sociali.

In sostanza, è emerso il ritardo del paese nel gestire l'emergenza invecchiamento e l'inadeguatezza delle prestazioni per eventi “catastrofali”.
La disabilità non viene “curata” adeguatamente, almeno nel senso di “cura sociale”. E la disabilità non è soltanto quella cronica, può essere anche temporanea e tutti possiamo viverla.

Questo settore rappresenta un campo di intervento di grande interesse per le mutue, che possono diventare punto di raccordo fra le esigenze del cittadino e i servizi erogati dalle cooperative sociali.

I cittadini italiani dovranno abituarsi a un risparmio non più solo monetario, ma dedicato a creare condizioni di sicurezza contro le avversità. Si tratta di un passaggio importante per la mentalità comune: dal risparmio monetario di oggi, si potrebbe passare all'investimento per tutelare il futuro di se stessi e dei propri familiari.

Per progredire in questo campo, risulta di grande importanza lavorare sulla cultura del mutualismo e sulla necessità di recuperarne i valori di solidarietà, di auto-organizzazione e di tutela familiare, che sono quanto mai attuali, anche se gli interventi mutualistici sono oggi diversi da quelli del 1877, quando nacque la Mutua macchinisti e fuochisti.

Siccome la storia si ripete, come ci hanno insegnato a scuola, tanti bisogni che nell'Ottocento erano coperti dal mutuo soccorso sono diventati di nuovo attuali.

Il mutuo soccorso ha dunque bisogno di un forte rilancio, ma occorre riportarne lo spirito nel “senso comune” della gente. Bisogna recuperare
quel principio di “fraternité” che viene dalla rivoluzione francese e che oggi è di nuovo indispensabile
nella società globalizzata. Dal principio generale, si scenderà poi nella realtà concreta dei
sussidi, per dire a tutti quali sono le potenzialità del mutuo soccorso nel XXI secolo.

[Estratto da "Il Treno", n. 6, 2011]